Carissimi fratellini e sorelline, vorrei raccontavi una bellissima caccia conclusa dal Branco Popolo Libero del Roma 84,  il 19 maggio scorso, alla scoperta del significato della parole cittadinanza attiva, concetto difficile…ma non troppo!
C’erano una volta tre fratelli, Verde Speranza, Bianco Pace e Rosso Amore, nati da una mamma e da un papà e cresciuti nella serenità della famiglia, fino alla scoperta dei loro talenti: Speranza capì di poter infondere fiducia e motivazione nei cuori delle persone, Pace pensò di poter insegnare loro a coesistere e Amore sentì di poter accendere i loro animi così che si donassero gli uni gli altri. Questo causò contrasto, competizione, li fece allontanare al punto che ciascuno dei tre fratelli non fu più in grado di mettere a frutto il proprio talento, perché incompleto senza l’opera degli altri due. Fu così che Pace capì che non si può vivere insieme e realizzare un bene comune senza amore, e Amore comprese che non ci si può donare gli uni gli altri senza avere fiducia reciproca e nei traguardi che si possono raggiungere; fu così che i tre fratelli si riunirono, cuciti saldamente per il bene della loro famiglia Italia.
“Buonanotte all’Italia
che ci ha il suo bel da fare,
tutti i libri di storia non la fanno dormire
sdraiata sul mondo con un cielo privato
fra San Pietri e Madonne
fra progresso e peccato
fra un domani che arriva ma che sembra in apnea
ed i segni di ieri che non vanno più via
di carezza in carezza
di certezza in stupore
tutta questa bellezza senza navigatore
come se gli angeli fossero lì
a dire che si
è tutto possibile
come se i diavoli stessero un po’
a dire di no,
che son tutte favoleâ€
Se tre fratelli possono insieme motivare, spingere
a darsi per gli altri e credere in un progetto, cosa
non possiamo fare noi fratellini e sorelline?
Noi, cittadini del domani…
Chiudiamo gli occhi per ascoltare una ninna nanna che parla anche di noi e per immaginare il mondo che vorremmo; li riapriamo e al centro del cerchio solo un’isola deserta sperduta in mezzo al mare, è il nostro foglio bianco la nostra occasione di costruire una realtà che sia migliore di quella che conosciamo ma a dimensione di bambino, dove ci sia il massimo rispetto per la natura che ci circonda e ci accoglie ma dove si mangi la pizza a mensa almeno una volta la settimana, uno Stato da costruiresecondo le leggi che noi ci diamo e ci impegniamo a rispettare, scrivendo una nostra carta costituente che si basi su principi fondamentali condivisi e su punti, elaborati dalle nostre commissioni, che secondo noi sono imprescindibili in una buona società del domani; infine scegliendo un nostro simbolo, unabandiera in cui identificarci. E poi?
E poi viviamo le leggi che ci siamo dati, ci riuniamo di sestiglia e ci proponiamo ad un elettorato esterno, con i nostri manifesti e programmi elettorali, per far eleggere da una giuria equa un governo che possa guidarci verso la crescita, che ci riunisca tutti in una stanza per affrontare democraticamente il problema dell’approvvigionamento di energia, affinché si trovi una soluzione che sia al contempo funzionale allo svolgimento delle attività dello Stato di Liberopoli ed ecosostenibile, così come previsto dalla nostra Costituzione; che ci chiami in causa per affrontare l’emergenza degli incendi sorti nelle nostre aree verdi, trovando un luogo di confronto dove tutti hanno la parola, da chi propone di costituire un corpo di vigili del fuoco volontari a chi di installare innaffiatoi in tutte le aree a rischio per essere sempre pronti ad intervenire; un governo che sceglie di concordare con tutti i cittadini il giusto ammontare di tasse da imporre per finanziare le opere pubbliche.
Così quando ci affacciamo fuori dalla porta della nostra tana e ci imbattiamo in cartelli stradali incivilmente danneggiati, marciapiedi senza rampe di accesso per i disabili, o più frequentemente nella noncuranza di chi si disinteressa del bene comune abbiamo già in testa dove e come vogliamo intervenire per far sì che il nostro Stato sia un posto migliore.